Vodafone Italia viene venduta a Swisscom AG per 8 miliardi di euro. La società madre, Vodafone Group Plc, ha accettato l’accordo di cessione vincolante accompagnato da un piano di buy back dal valore di 4 miliardi di euro. Nel frattempo, la società sarà impegnata nella semplificazione delle sue operazioni con l’obiettivo di innalzare il prezzo per azione corrente.
Swisscom procederà con una fusione delle infrastrutture fisse e mobili di Fastweb Italia, sua controllata, e Vodafone Italia. Secondo quanto riportato dalla nota pubblicata dalla società questa mattina, l’accordo dovrebbe concludersi entro il primo trimestre 2025. Il governo svizzero, che è l’azionista di maggioranza di Swisscom, ha dichiarato separatamente di sostenere l’accordo.
Vodafone Italia e Fastweb sono rispettivamente il secondo e il quarto operatore più grande nel nostro Paese, con un fatturato che – sommato – supera i 7 miliardi di euro all’anno. Con l’unione di Vodafone e Fastweb sta per nascere un nuovo grande leader nel settore italiano delle telecomunicazioni. Ma cosa cambierà per i clienti?
Una nota conferma quanto già trapelato il mese scorso da Bloomberg. L’operazione di vendita, per un valore totale di 8 miliardi, avverrà interamente tramite liquidità a debito. L’accordo, come anticipato, prevede che Vodafone Italia proceda con il riacquisto di azioni della società ceduta per 4 miliardi di euro.Per Vodafone l’Italia rappresenta circa l’11% delle entrate; è il suo mercato più grande dopo Germania e Regno Unito.
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Secondo Swisscom, “la combinazione di infrastrutture mobili e fisse complementari di alta qualità, nonché delle competenze e asset di Fastweb e Vodafone Italia, darà vita a un operatore convergente leader in Italia”.
L’accordo non è ancora ufficiale, poiché soggetto all’approvazione delle autorità di regolamentazione europee. La decisione di Vodafone di uscire dall’Italia dopo quasi un quarto di secolo è sorprendente, anche perché è il terreno di casa del capo di Vodafone, Margherita Della Valle. Ma vendere a Swisscom è una scelta saggia a confronto dell’alternativa ovvero una fusione potenzialmente complicata con Iliad, che avrebbe comportato una lunga approvazione antitrust.
A livello operativo, i clienti dovranno aspettare il 2025 prima che qualcosa cambi. Swisscom ha già dichiarato come uno degli obiettivi dell’operazione sia quello di sostenere gli investimenti e offrire servizi innovativi a prezzi competitivi, migliorando non solo le prestazioni dei servizi ma anche l’esperienza da parte del cliente.
Se da una parte la fusione tra Fastweb e Vodafone in Italia sembra promettere delle buone opportunità per i propri investitori, sul fronte della competitività sul mercato, tuttavia, non ci si aspettano cambiamenti sostanziali. La mancata nuova competitività, sia sui servizi di linea fissa che sui servizi mobili, a livello teorico si traduce in prezzi stabili.
Per i clienti privati la fusione tra i due colossi delle telecomunicazioni porterà quindi pochi cambiamenti. Vodafone è già il secondo operatore in Italia con il 27,2% della fetta di mercato, Fastweb ha poco più di 3 milioni. La fusione porterebbe certamente al superamento di Tim che domina al momento con il controllo del 27,9% del mercato ma non ci sarebbero forti scossoni. Certo operatori come Iliad e la neo arrivata Sky Mobile potrebbero approfittare del caos per cercare di recuperare terreno.
Sulla linea fissa andrà ancora peggio. Il mercato è dominato da Tim che detiene il 40% del mercato. Poi seguono Vodafone con il 15,9% delle reti wi-fi e Fastweb con il 13,8%. Una fusione tra loro porterebbe la neo azienda a controllare il 29,7% del mercato, quindi ben al di sotto del 40% di Tim. Certo però che distanzierebbe di molto WindTre che insegue al 14%. Nel medio-lungo termine, tale consolidamento potrebbe portare a un aumento dei prezzi anche se c’è da fare attenzione a Iliad e Sky che potrebbero rubare clienti e sono lì in agguato pronte ad offrire offerte allettanti e un servizio ad hoc.
Per i servizi alle imprese invece la fusione potrebbe portare qualche scossone. Al momento sia Vodafone che Fastweb sono molti forti. Vodafone negli ultimi mesi del 2023 ha registrato una crescita dell’8% nella divisione mentre Fastweb già detiene una fetta di mercato del 35%. Una loro fusione li porterebbe a controllare una buona fetta del mercato di servizi di telecomunicazione dedicato alle imprese. Tim, per questo potrebbe non restare a guardare e potrebbe essere costretta a reagire.
Quindi la fusione tra i due colossi preoccupa Tim più dal lato servizi alle imprese, dove potrebbe reagire per cercare di recuperare fette di mercato. Sul lato clienti privati invece gode già di una netta supremazia sul mercato del fisso e anche sul mobile se la cava alla grande. Per questo non avrebbe motivo di attuare politiche aggressive come risposta al nuovo colosso delle telecomunicazioni che sta per essere fondato.