sabato 22 Marzo 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

TORNA A ROMA un altro torturatore libico: fa visita in ospedale al ministro

L’Italia è diventata una terra molto ospitale con i libici accusati da vari tribunali e magistrati di essere dei torturatori. Stavolta è tornato a Roma Abdel Ghani al-Kikli, il capo della milizia della Libia accusato di crimini contro l’umanità. Conosciuto come Gheniwa, era già stato in Italia lo scorso mese di luglio, quando era apparso nel pubblico della finale del campionato libico ospitata dall’Italia.

Dal 2021 Gheniwa è a capo dello Stability support apparatus, milizia attiva a terra e a mare in Libia, e secondo il dipartimento di Stato americano è responsabile di “crimini contro l’umanità nelle prigioni di Ayn Zarah e Abu Salim”. Per l’Onu, la sua milizia, è stata “ripetutamente coinvolta in violazioni e abusi”.

La notizia viene riportata dal qjuotidiano La Repubblica. “Gheniwa – scrive il giornale diretto da Mario Orfeo – è arrivato insieme ad altri alti papaveri del governo libico, inclusi ambasciatori e ministri, per far visita a Adel Juma, ministro libico degli Affari Interni, che a metà febbraio è stato ferito in un attentato e qualche settimana dopo trasferito in un ospedale romano per ricevere adeguate cure mediche”.

A diffondere immagini dell’incontro “sono stati gli stessi partecipanti, che non hanno esitato a postarle sui social network”. Sul capo libico pende una denuncia di 189 pagine presentata da Ecchr alla Corte penale internazionale: Gheniwa è sotto accusa per oltre 500 casi di torture, stupri, omicidi e sparatorie. (Nella foto, Gheniwa è il penultimo a destra, in piedi con la felpa scura e il cappellino)

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