lunedì 25 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

TRE CLIC PER DIRE BASTA

La Francia rende più facile la cancellazione degli abbonamenti, anche ai giornali. Un’operazione _ ci informa Francesco Guidotti sul sito professionereporter.eu – che in molte altre parti del mondo può trasformarsi in una trappola.

Gli abbonamenti per i giornali sono tornati a essere un’importante forma di entrata economica. Questo lo si vede anche in Italia con l’introduzione dei paywall dopo aver letto alcuni articoli e la richiesta di abbonarsi (anche a prezzi scontati) per continuare a navigare sul sito o avere accesso all’edizione pdf.

Una sfida complessa per chi si occupa delle strategie economiche del giornale è quella di riuscire a mantenere i propri lettori e le lettrici che si sono abbonati, in modo da non perdere il loro sostegno economico. A volte per evitare di perdere gli abbonati si tentano anche strade poco etiche, come rendere molto difficile e complicato disiscriversi.

Il governo francese ha comunicato che dal primo giugno in Francia è entrata in vigore una nuova norma che impone alle aziende di semplificare il processo di “disiscrizione”. E questo vale sia che si parli di sottoscrizioni, abbonamenti in palestra, noleggi, affitti: tutto si deve poter rescindere online in un massimo di 3 clic.

Macron ha scritto: “Semplificare, semplificare, semplificare. Questo è il mio impegno. Porre fine a procedure troppo complesse per annullare un contratto significa tutelare meglio i consumatori. Ecco cosa stiamo facendo”.

Azioni simili sono state proposte anche negli Stati Uniti, dove l’agenzia governativa che tutela i diritti dei consumatori, la Federal Trade Commission (FTC), ha proposto a marzo una norma per rendere più semplice cancellare gli abbonamenti.

Sono proposte che potrebbero avere un impatto anche sui media e i giornali, perché andrebbero a incidere e eliminare la possibilità di rendere opaca la cancellazione del proprio abbonamento, a tutela di lettori e lettrici.

Rendere difficile recedere da un abbonamento può essere una strategia miope, che peggiora il rapporto con i lettori e anche le entrate nel lungo termine. Una conferma arriva dall’Aftenposten, tra i principali quotidiani norvegesi, che nel 2018 “ha cercato di rendere il viaggio verso la cancellazione un’esperienza più amichevole”, spiega la responsabile degli abbonamenti e degli esperimenti del giornale Mia Baglo Skotte.

Per questo motivo al giornale “abbiamo ridotto il numero di passaggi che gli abbonati devono affrontare da cinque a tre. Abbiamo eliminato tutti i passaggi inutili e le domande che avrebbero potuto confonderli. E, in modo controintuitivo, abbiamo reso disponibile il pulsante di cancellazione nella ‘pagina profilo’ degli abbonati, in modo che lo vedano immediatamente quando vi accedono”.

I risultati nati da questo approccio sono stati positivi. “Nel periodo precedente all’implementazione di questi cambiamenti abbiamo convinto circa 600 abbonati al mese a rimanere”, spiega la Skotte. Nel periodo successivo ai cambiamenti invece “‘salviamo’ quasi 900 abbonati ogni mese, con un aumento del 50%. In sei mesi abbiamo convinto oltre 5.000 abbonati a cambiare idea dopo aver avviato il processo di cancellazione, per un valore stimato di 320.000 euro di entrate annuali”.

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