Le associazioni dei Consumatori (Adiconsum, Adoc, Adusbef, Assoutenti, Cittadinanzattiva, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega dei Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Udicon, Unc) non possono più tollerare la situazione di grave disagio che i pendolari stanno affrontando a causa dei continui ritardi e cancellazione dei treni. Dopo un fine settimana da incubo, anche oggi si registrano disservizi e ritardi che stanno mettendo a dura prova la pazienza e la comprensione dei viaggiatori.
“È inaccettabile che le persone siano costrette a subire quotidianamente disagi di tale portata”, dichiarano le Associazioni. “I ritardi non sono più eventi eccezionali, ma una costante che sta compromettendo la qualità della vita di milioni di pendolari. La rete ferroviaria e la programmazione dei treni sono sotto stress e i risultati si vedono”.
“Chiediamo con forza un incontro urgente con l’Amministratore Delegato e il Direttore Generale del Gruppo FS Italiane, Stefano Antonio Donnarumma, incontro che da quando è stato nominato non si è mai concretizzato. Chiediamo inoltre un confronto immediato con il Governo, affinché si intervenga con urgenza per risolvere questa grave situazione”.
“È necessario, inoltre, un intervento immediato da parte di RFI per creare una struttura dedicata alla gestione delle emergenze ferroviarie. È indispensabile che l’azienda sia in grado di reagire tempestivamente a qualsiasi tipo di disservizio, sia esso causato da guasti tecnici, errori umani o da imprevisti legati ai lavori di ammodernamento”.
“L’attuale organizzazione di RFI non sembra più adeguata a far fronte a una situazione che si è ormai cronicizzata. La capacità di rispondere rapidamente e efficacemente a queste situazioni è fondamentale per minimizzare i disagi dei pendolari e ripristinare al più presto un servizio regolare”.
“Nonostante i rimborsi sui biglietti, che spesso arrivano con grande ritardo, i danni subiti dai pendolari sono ben più ampi, come lo stress, la perdita di una visita medica programmata, un esame universitario e il tempo perso – continuano le Associazioni. È necessario un cambio di passo radicale perché i consumatori hanno diritto a un trasporto pubblico affidabile, sicuro e puntuale. Il diritto alla mobilità dei cittadini viene sistematicamente calpestato, e questo non può più essere tollerato”.