Il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida atteso a Caivano fa fermare il Frecciarossa a Ciampino. Il treno ad alta velocità, il Torino-Salerno, aveva accumulato un ritardo di 111 minuti. Il ministro scende e sale sull’auto di scorta per proseguire il viaggio. Dure le reazioni. Il Pd: “Usa i treni come auto blu”. Renzi: “Se è vero, dimissioni”. Conte: “Segnale devastante”. Foti, di FdI, parla invece di reazioni vergognose.
Una “fermata straordinaria” quindi di un treno Alta Velocità per far scendere un ministro poiché iera in ritardo. La notizia, degna rappresentazione di una Casta, è stata pubblicata in prima pagina dal Fatto Quotidiano.
Il ministro – ha scritto il giornale – ha usufruito di una “fermata ad hoc” del Frecciarossa Torino-Salerno alla stazione di Ciampino, pochi chilometri a sud della capitale. A scendere assieme a lui ci sarebbero state solo una o due persone del suo entourage.
La ricostruzione del giornale. Il Fatto ricostruisce che, a causa di un guasto sulla tratta da Roma e Napoli, il Frecciarossa 9519 partito da Torino alle 7 e diretto a Salerno, ha accumulato un ritardo di 111 minuti. Proprio su quel convoglio, a Roma Termini, intorno alle 12, è salito Lollobrigida. Il ministro era diretto a Caivano per l’inaugurazione del nuovo parco urbano.
Le polemiche. «Se il ministro Lollobrigida ha davvero fermato un treno Alta Velocità in una stazione sul percorso Roma-Napoli ed è sceso proseguendo poi in macchina, siamo in presenza di un abuso di potere senza precedenti. I ministri possono usare i mezzi dello Stato ma non possono fermare i treni di tutti i cittadini. Se la notizia sarà confermata chiederemo in Aula le sue dimissioni» tuona Matteo Renzi.
Alza la voce anche il Pd: «Il ministro Lollobrigida non può trasformare i treni italiani nella sua auto blu. La fermata straordinaria imposta da Lollobrigida a Ciampino, come si apprende oggi dalla stampa, è un atto di un’arroganza ingiustificabile, uno schiaffo in faccia a tutti i cittadini e le cittadine che erano sul suo stesso treno, già in ritardo, e a tutte le persone che fronteggiano ogni giorno i disservizi causati dalla mancanza di finanziamenti nei trasporti da parte del governo Meloni di cui fa parte. Presenteremo immediatamente un’interrogazione in Parlamento per fare subito piena luce su questa brutta storia» avverte il deputato dem Andrea Caso.
Da Lollobrigida, cognato della premier Giorgia Meloni, nessun chiarimento. Anche Conte attacca: «È un segnale devastante della politica ai cittadini in un momento di tagli e manovre lacrime e sangue. Lasciano a terra le famiglie e loro utilizzano un mezzo di trasporto a personale servizio del ministro, ne fanno un privilegio personale. Dimissioni? Ci riserveremo valutazioni. Ci riuniremo e ci confronteremo».
“Dalla sovranità alimentare per l’Italia alla sovranità ferroviaria per se stesso”, ironizza il segretario di Più Europa Riccardo Magi che chiede al ministro di “correre in Parlamento a spiegare”. Sarcastico anche il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni: “Gli italiani non hanno bisogno di una versione governativa del Marchese del Grillo. E forse non hanno bisogno neanche di Lollobrigida al governo”.
La replica del ministro: “Tutti i passeggeri potevano usufruire della fermata straordinaria del Frecciarossa a Ciampino”.
Il Frecciarossa 9519 su cui si trovava il ministro, partito da Torino alle 7.00 e diretto a Salerno, ha accumulato un ritardo di quasi due ore. Il guasto sulla linea Alta velocità, a sud est di Roma Termini, ha costretto Trenitalia a dirottare tutte le Frecce e gli Intercity sulla vecchia linea Roma-Napoli.
Visti gli ulteriori problemi e i conseguenti ritardi, Rfi ha autorizzato il capotreno a una fermata straordinaria nella cittadina aeroportuale di Ciampino. Dove il ministro, imbarcatosi a Roma Termini intorno alle 12, è sceso col suo staff e ha preso l’auto blu verso Caivano. Per Trenitalia “la fermata a Ciampino non ha comportato ulteriore ritardo per i viaggiatori, né ripercussioni sulla circolazione, né costi aggiuntivi per l’azienda.”