venerdì 22 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

TROPPE AUTO / Italia maglia nera in Europa per la mobilità urbana

Italia maglia nera nell’Unione europea per metro, tram, treni suburbani. Mancano infrastrutture, città con traffico e smog. Roma tra le città europee peggiori in termini di dotazioni di binari e metro. Sul fronte investimenti su ferro, l’Italia ha fatto ben poco preferendo quello su gomma. E’ quanto afferma il Rapporto Pendolaria 2024 di Legambiente.

Italia ultima per la mobilità sostenibile su ferro, ovvero metropolitane, tranvie e ferrovie suburbane: se paragonata con Regno Unito, Germania e Spagna, la Penisola non regge il confronto e si piazza ultima. A fare il punto, è il report “Pendolaria-Speciale aree urbane” di Legambiente diffuso nell’ambito della campagna Clean Cities.

A pesare, in primis, la carenza di infrastrutture e quindi le città italiane sono sempre più sotto scacco di traffico e smog. Roma risulta tra le città europee peggiori in termini di dotazioni di binari e metro.

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LINEE METROPOLITANE: in Italia la lunghezza totale si ferma a poco meno di 256 km totali, ben lontano dai valori di Regno Unito (680,4 km), Germania (656,5) e Spagna (615,6). Il totale di km di metropolitane nella nostra Penisola è inferiore, o paragonabile a quello di sin­gole città europee come Madrid (291,3) o Parigi (225,2).

TRANVIE: in Italia ci sono 397,4 km di tranvie assai lontani dagli 875 km della Francia e soprattutto dai 2.042,9 km della Germania.

FERROVIE SUBURBANE: quelle prese ogni giorno da tanti pendolari, dove l’Italia è dotata di una rete totale di 740,6 km mentre sono 2.041,3 quelli della Germania, 1.817,3 km nel Regno Unito e 1.442,7 in Spagna.

BINARI METRO: Roma è tra le peggiori in Europa in termini di dotazione di binari di metro. Parliamo di 1,43 km ogni 100mila abitanti, ben lontani da altre capitali quali Londra (4,93), Madrid (4,48), Berlino (4,28).

Sul fronte investimenti su ferro, l’Italia ha fatto ben poco preferendo quello su gomma. Nel 2023 non è stato inaugurato nemmeno un chilometro di nuove tranvie, mentre l’unica aggiunta alla voce metropolitane riguarda l’apertura di un nuovo tratto della M4 a Milano. E se si guarda indietro negli anni, dal 2016 al 2023 sono stati realizzati appena 11 km di tranvie e 14,2 di metropolitane, con una media annua rispettivamente di 1,375 km e 1,775 km, ben lontani da quanto sarebbe necessario per recuperare la distanza dalle dotazioni medie europee.

Italia, parco auto più grande d’Europa. Dall’altro lato la Penisola si conferma la nazione più legata all’utilizzo dell’auto. Quello italiano resta il parco auto tra i più grandi d’Eu­ropa: 666 auto ogni mille abitanti, il 30% in più rispetto alla media di Francia, Germania e Spagna. A pesare su questa scelta la man­canza di interconnessioni tra le varie linee di tra­sporto di massa, di TPL (Trasporto pubblico locale) e di mobilità dolce, di integrazione delle stazioni con il tessuto urbano pedonabile e ciclabile.

Per Legambiente, da qui ai prossimi anni, è necessario prevedere maggiori in­vestimenti per le aree metropolitane italiane per sciogliere i nodi irrisolti della mobilità e dell’inquinamento, colmando quei ritardi che si sono ampliati rispetto agli altri grandi Paesi europei. Al Governo Meloni l’associazione ambientalista chiede di dar avvio ad una stagione di politiche per la rigenerazione urbana, a partire da una maggiore cura e potenziamento del trasporto sul ferro, il miglioramento del servizio lungo le linee esistenti, più sharing mobility e mobilità elettrica, insieme all’attuazione di azioni di adattamento delle infrastrut­ture agli eventi meteo estremi, in modo da ripensare l’uso di strade, piazze e spazi pubblici adattandoli in funzione delle persone e non delle auto.

Il ruolo della crisi climatica. Secondo Legambiente anche gli eventi climatici estremi hanno avuto un ruolo importante. Dal 2010 al 2023 sono 182 gli eventi che hanno avuto, ad esempio, impatti sui servizi fer­roviari con rallentamenti o interruzioni causati non solo da piogge intense e allagamenti; frane dovute a intense precipitazioni, ma anche da temperature record e forti raffiche di vento. Le regioni più colpite: Lazio (37), Lombardia (25) e Campania (17).

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