mercoledì 23 Ottobre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

Il salario minimo convince Bankitalia

In Italia ancora troppi precari, il lavoro viene remunerato con salari troppo modesti. Anche il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nelle Considerazioni finali, punta il dito sulle troppe diseguaglianze nelle retribuzioni orarie e sul livello insostenibile della precarietà giovanile. Perché tante resistenze sul salario minimo legale? Commentate.

Nonostante il numero di lavori trasformati da temporanei a permanenti sia aumentato, la quota di giovani che dopo cinque anni si trova in condizioni di impiego a tempo determinato resta sempre prossima al 20 per cento.

“Troppi, e non solo tra i giovani – ha detto Visco – non hanno un’occupazione regolare o, pur avendola, non si vedono riconosciute condizioni contrattuali adeguate; come negli altri principali Paesi”. Ed ecco l’importante apertura verso l’introduzione di un salario minimo, che “definito con il necessario equilibrio, può rispondere a non trascurabili esigenze di giustizia sociale”.

“Negli ultimi venticinque anni – ha aggiunto – il prodotto per ora lavorata è cresciuto di
appena lo 0,3 per cento all’anno, meno di un terzo della media degli altri
Paesi dell’area dell’euro. I margini di flessibilità introdotti nel mercato del
lavoro non sono stati accompagnati da investimenti tecnologici adeguati al
nuovo contesto; la qualità del capitale umano è ancora insufficiente. Non ne
hanno beneficiato né la redditività delle imprese, né le retribuzioni orarie,
la cui crescita al netto dell’inflazione è stata tra le più deboli in Europa”.

Nonostante la diseguaglianza nelle retribuzioni orarie sia rimasta
contenuta tra gli occupati dipendenti del settore privato, la quota di lavoratori
con retribuzioni annue particolarmente basse è ancora salita, fino al 30 per cento, dal 25 degli ultimi anni del secolo scorso. Con la maggiore diffusione del lavoro temporaneo e di quello a tempo parziale è sensibilmente aumentato il numero di quanti oggi hanno
un impiego solo per una parte dell’anno”.

Anche sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) Visco ha invitato a non perdere tempo. “Il Piano rappresenta un raro, e nel complesso valido, tentativo di definire una visione strategica per il Paese. E’ quindi cruciale dare attuazione all’ambizioso programma di riforme, da troppo tempo attese, in esso contenuto”. Secondo Visco per eventuali modifiche “un confronto continuo con la Commissione Europea è assolutamente necessario nonché utile e costruttivo”.

Tra le reazioni alle parole di Visco, quella di Giuseppe Conte, leader dei Cinque Stelle, il movimento che da anni si batte per l’introduzione di un salario minimo legale. Conte definisce le parole di Visco “un messaggio per il Governo Meloni, che continua a fare orecchie da mercante. Il salario minimo risponde a non trascurabili esigenze di giustizia sociale in un contesto in cui troppi, non solo tra i giovani, non hanno un’occupazione regolare o, pur avendola, non si vedono riconosciute condizioni contrattuali adeguate. La nostra proposta di legge per introdurlo arriva finalmente in Aula, alla Camera, il 23 giugno”.

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