La Guardia di Finanza di Milano e del Trentino ha accertato con una maxi inchiesta – chiusa il 20 gennaio 2025 – che la società Global Group Consulting, anziché utilizzare il denaro negli investimenti pattuiti, avrebbe utilizzato le somme per pagare i rendimenti promessi ai partecipanti precedenti. I truffati, circa cinquemila, hanno perso tutto l’investimento e ora annunciano una causa collettiva nei confronti della Global, i cui vertici si sarebbero appropriarti di circa 89 milioni di euro in contanti.
La Procura di Milano ha sgominato l’organizzazione arrestando 5 persone, 2 sono fuggite alla cattura: la mente Samuel Gatto (nella foto) e la moglie Stefania Conti Gallenti sono irreperibili.
Le modalità truffaldine consistevano nella richiesta di denaro da investire in lingotti d’oro, trattenuti dalla società con un apposito contratto di deposito e utilizzati come garanzia per investimenti in azioni di società operanti nel settore farmaceutico o nella produzione di materiale sanitario. I clienti potevano investire denaro in tagli da 10, 30, 60 mila euro.
A loro venivano promesse rendite (del tutto inverosimili) del 3-4% mensile, con un ricavo presunto annuo oscillante tra il 40 e il 48%. Dal 2019 a oggi, secondo l’accusa, le somme raccolte sono servite in minima parte (circa il 15%) per l’effettivo acquisto di oro fisico, mentre la restante parte è stata utilizzata per remunerare i primi clienti aderenti al sistema nonché per finalità diverse rispetto al mandato ricevuto, come ad esempio il pagamento di compensi agli ideatori della frode.
Si stima che il numero delle persone coinvolte sia di circa 5mila e che il denaro raccolto dalla società si aggiri su 89 milioni. Le ipotesi di reato contestate riguardano l’associazione per delinquere, l’abusiva attività finanziaria e la truffa.
Lo schema Ponzi che veniva adottato è tra le più note modalità di frode. Il truffatore avrebbe attirato gli investitori con la promessa di rendimenti garantiti, giustificati dalla presunta stabilità e crescita del mercato dell’oro. In molti casi, tuttavia, secondo tale schema truffaldino, viene presentata l’illusione di un’attività legittima anche tramite documentazione falsa, certificati o conti fittizi che dimostrerebbero profitti inesistenti. Gli investitori iniziali, ricevendo effettivamente i rendimenti promessi, diventano inconsapevoli promotori dello schema, convincendo amici, familiari a investire a loro volta. Quando lo schema Ponzi tracolla, la maggioranza degli investitori si ritrova con perdite cospicue e nessun recupero reale o valore a compensarle.