lunedì 25 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

Turetta scoppia a piangere davanti al giudice e ammette: “Sì, ho ucciso Giulia”

Un interrogatorio durato circa 30 minuti, in cui sostanzialmente Filippo Turetta è scoppiato a piangere e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Iniziato intorno alle ore 10 di martedì 28 novembre, infatti, è finito in meno di mezz’ora perché alle 10:30, dal carcere di Verona, sono usciti la gip di Venezia, Benedetta Vitolo, e il pm Andrea Petroni.

Sembra che non abbia nemmeno rilasciato dichiarazioni spontanee relativamente alla vicenda che lo vede indagato per l’omicidio di Giulia Cecchettin. L’interrogatorio è durato appena 30 minuti, il tempo delle formule tecniche e di rito riservate all’indagato, che sarebbe scoppiato in lacrime davanti al gip. Turetta ha poi confermato le dichiarazioni rese alla polizia tedesca ammette do quindi di aver ucciso l’ex fidanzata.

Omicidio volontario aggravato e sequestro di persona. Questi i reati di cui è accusato, al momento, Filippo Turetta. Le cose potrebbero cambiare dopo l’interrogatorio di garanzia di martedì 28. Sullo sfondo la possibilità che possa essere accusato anche di premeditazione e occultamento di cadavere.

Ma per l’avvocato di Elena Cecchettin, sorella di Giulia, l’ex fidanzato della vittima andrebbe accusato anche di stalking, poiché avrebbe “dimostrato di essere un molestatore assillante-

Per il legale, Filippo Turetta ha “dimostrato di essere un ‘molestatore assillante’, il suo comportamento, come sta emergendo da più elementi da noi già raccolti, è connotato da plurime e reiterate condotte che descrivono ‘fame di possesso‘ verso la nostra Giulia”.

Si tratta, ha aggiunto, di “un assedio psicologico che aveva provocato nella ragazza uno stato di disorientamento e di importante ansia“. E poi “un uso padronale del rapporto che ha spinto Turetta prima a perpetrare reiterate azioni di molestie e controllo, anche tramite chiamate e messaggi incessanti” fino all’”omicidio, al fine di gratificare la sua volontà persecutoria“.

Il 1° dicembre è prevista l‘autopsia di Giulia, che potrebbe peggiorare la posizione di Turetta dal punto di vista dei reati contestati. In arrivo dalla Germania c’è poi la Fiat Grande Punto nera, a bordo della quale Turetta ha caricato il cadavere di Giulia prima di scaricarlo al lago di Barcis e fuggire in Germania: l’auto sarà analizzata dai carabinieri del Ris di Parma.

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