Si scommette sulla grandeur degli eventi. Del resto le feste del Principe sono state una prerogativa dell’epoca rinascimentale cosi come lo sono state quelle sfarzose a Versailles in onore del Re Sole.
di Claudia Zamorani
Il turismo ha fatto registrare guizzi di vitalità nello scorcio di fine anno. Ma i dati che si riferiscono al 2022 a Ferrara segnano un generale raffreddamento se confrontati a quelli prima del Covid. In calo anche gli stranieri.
Meglio di Ferrara vanno i piccoli Comuni di Cento, Bondeno e Argenta, bene Comacchio, mentre in regione vanno peggio della città estense solo Reggio Emilia e Forlì-Cesena, fanalini di coda. E’ quanto ci fa sapere l’ultimo rapporto sui flussi turistici in Emilia Romagna riferito all’anno appena trascorso, di fresca pubblicazione.
Da Palazzo municipale rassicurano che la questione non è preoccupante e che per sanare l’emorragia di stranieri sta per essere calato un doppio poker di assi: la grande mostra sul Rinascimento dal 18 febbraio in concomitanza con la riapertura del palazzo dei Diamanti e l’attesissimo concerto del Boss, tutto esaurito con turisti in arrivo da tutta Europa, del 18 maggio nella fragile cornice verde del parco Bassani.
Si scommette, insomma, sulla forza maschia e sulla grandeur degli eventi. Del resto le feste del Principe sono state una prerogativa dell’epoca rinascimentale cosi come lo sono state quelle sfarzose a Versailles in onore del Re Sole. Per secoli gli eventi sono stati emanazioni delle istituzioni con lo scopo di costruire identità, senso di appartenenza, consenso autocelebrando il potere. Ma è turismo questo?
Di recente Valencia è stata indicata come migliore città al mondo in cui vivere, secondo la classifica di InterNations, la più grande comunità di persone che vivono o lavorano al di fuori del loro luogo di nascita. I punti di forza sono parchi, verde, salubrità, sostenibilità (Valencia è anche capitale europea del Turismo intelligente 2022 e capitale verde europea 2024), la gastronomia, la sicurezza, la qualità dell’assistenza sanitaria e il costo accessibile della vita. A questo proposito, quanto costa a una famiglia di 4-5 persone venire in visita a Ferrara tra albergo, con prezzi rigorosamente per persona, ristorante, mostre e visita alle bellezze della città?
Il Covid ha segnato uno spartiacque. Ha cambiato gli stili di vita, è cambiato il mondo, con ricadute inevitabili anche sul turismo. La Spagna, per esempio, ha deciso di trasformare l’esperienza del Covid in una grande opportunità e si propone in modo innovativo ad essere meta ideale di turismo internazionale per chi vuole fare smartworking, con tanto di spot rivolti a chi vuole cambiare vita non rinunciando alla carriera e al buon vivere fatto di natura, spiagge, gastronomia, sole, cultura, elementi che certo a noi non mancano. Quello che ci manca è il rinnovamento culturale.
La Comunità di ‘Finalmente 2024 – Ferrara” non crede negli eventi esibiti come prova di potenza muscolare. Crede nel turismo intelligente, sostenibile, inclusivo a partire da una politica di prezzi che va rimodulata perché fare turismo in Italia, specie per una famiglia, è diventato un lusso.
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