L’esperienza del “Patini” al Navile di Bologna – dove il genitore può trascorrere una giornata insieme ai bambini condividendo la loro quotidianità – ci viene descritta da un papà, Francesco Morgantini, in un intervento sul sito Cantiere Bologna che pubblichiamo integralmente.
— Ci ho messo un po’ a trovare le parole giuste per descrivere quello che ho avuto la fortuna di vivere con la “giornata speciale al nido”. L’iniziativa del nido Patini, al Navile, che consente a un genitore di trascorrere una giornata insieme al proprio bebè, diventando un ospite (temporaneo) aggiuntivo.
Forse non le ho ancora trovate, le parole, a dire il vero. Sarà che l’aspettavo da tempo, e si sa, l’attesa amplifica l’evento, sarà che da papà tutto ciò che riguarda la propria figlia è amplificato, sarà che mi son chiesto mille volte durante le mattinate «cosa starà facendo Lunetta?». O forse sarà per non so quale altro motivo che mi sento di dirvi grazie. Grazie per la splendida possibilità di vivere questa esperienza per il secondo anno di fila, ma non solo.
Mentre guardavo Luna “accogliermi” nel suo mondo volevo piangere di gioia e urlare allo stesso momento. Sembrava volesse proteggermi lei dal resto attorno, come se io fossi un bimbo sperduto e avessi bisogno della sua manina sicura per portarmi in giro dicendomi «Papà, vieni?». Mi ha mostrato la sua quotidianità e le sue conquiste con molto orgoglio. Mi ha fatto capire di essere felice, sia di essere lì lei, sia di avermi al suo fianco.
Credo che per un papà non ci sia gioia più grande. Non Gioia la mamma. Proprio gioia di felicità. Ho goduto tanto. L’ho vista stare bene “da sola” e in mezzo agli altri. Ho apprezzato l’atmosfera che si respira dentro al nido. Tranquillità e serenità. Tutti i bimbi “attivi” e giocherellosi, come a dire che in quello spazio non c’è tempo per le brutte cose. C’è voglia di giocare, divertirsi e diventare grandi. Il tutto grazie a voi “dade” che avete creato questa magia, che li avvolge tutti, dal primo all’ultimo.
Auguro a Lunetta che scelga di stare sempre dalla parte dei più deboli, che è troppo comoda stare da quella dei forti e prepotenti. Le auguro di non volere rincorrere il primo davanti a lei, ma di girarsi indietro e di aiutare chi le sta dietro, chi è in difficoltà. Le dirò che aiutare qualcuno che ti chiede aiuto vale più di cento trofei. Con la giornata al nido, vedendo il gruppo di “dade” che siete, ho capito che tutto questo sarà possibile. Che per l’aura che si è creata, o meglio, che avete creato, crescere “lì dentro” risulta naturale e divertente. Quindi vi dico grazie per quello che siete e per quello che fate. Il papà più felice del mondo.