di Claudia Zamorani
Mia figlia di mezzo ha quasi 12 anni e mi ha raccontato come ridisegnerebbe la scuola quando sarà sindaca, perché sia più divertente. La cosa mi ha fatto doppiamente piacere, sia per l’orizzonte da sindaca che non è quello della solita influencer, e glielo auguro di cuore; sia perché troppo spesso si investono tempo e denari in inutili gruppi di lavoro di esperti quando per capire la direzione basterebbe ascoltare loro, i diretti interessati, le bambine e i ragazzi, derubricati ormai dal mercato a clienti da incasso anziché a menti da nutrire e appassionare.
Ecco dunque le proposte. La prima è che chi fa l’insegnante dovrebbe amare il proprio lavoro, e non farlo come ripiego in assenza di meglio. Sembrerebbe ovvio ma non lo è affatto. Perché sai mamma, si vede subito quando chi ci insegna ama stare con noi, e chi invece lo fa perché non ha trovato di meglio e grida sempre e non ha pazienza e non ha interesse perché noi capiamo davvero.
E ancora: fine settimana e vacanze con meno compiti per riposare e stare in famiglia e insegnanti più tranquilli che se non capisci qualcosa te la rispiegano con gentilezza.
E poi ci sono le aspettative, altissime. I prof si aspettano troppo da te, che tu prenda 10 dappertutto, che non è che non vada bene ma che si aspettano che tu sia perfetto ma e’ impossibile avere 10 ovunque e loro non lo capiscono.
Dopo , quando non prendi 10, rimangono delusi. E per noi è frustrante non essere all’altezza delle loro aspettative così alte in tutte le materie. Gli insegnanti sembrano talvolta misurare il loro valore in base alla valutazione che danno ai bambini, che diventano ingranaggi di una competizione stressante senza fine. Prendi 10: vale 10. Prendi 5: non vale (e non vali) niente.
Altre proposte. Scuola dalle 9 e non dalle 8, per svegliarsi con più agio ed essere più riposati (si potrebbe aprire una parentesi sulla rimodulazione degli orari della città, ma questo lo dice la mamma). No test il lunedì. Pochi compiti durante le vacanze e fine settimana. Più progetti e lavori di gruppo perché è bello sentire l’opinione degli altri e condividerle e ti da’ un po’ più di voglia di andare a scuola. La scuola così com’è oggi non è divertente: è noiosa.
Ginny ha ragione. I ragazzi fin da piccoli imparano che andare a scuola è noioso. Stanno seduti 7 ore al giorno ad annoiarsi, per 12 anni almeno. Ma altri modelli di scuola sono possibili, per esempio quello Montessori. La politica di oggi, a tutti i livelli, dovrebbe avere l’urgenza di ridisegnare la scuola, e i valori su cui poggia, per ridisegnare la nostra prospettiva di futuro. Basterebbe partire ascoltando le nostre bambine e i nostri ragazzi per cambiare l’orizzonte, a cominciare da loro che sono il nostro presente ma soprattutto incarnano la nostra visione di futuro.
Con questo modello di scuola, quale visione di futuro stiamo trasmettendo?
dedicato a Ginny
Sara La Vet
Concordo pienamente! Purtroppo mio figlio sta frequentando la scuola in questi anni e non potrà aspettare la nuova sindaca 🤣🤣🤣🤣