E’ comparsa in aula, di nuovo, in manette, con i ceppi alle caviglie, e legata a una guardia attraverso una catena. Ilaria Salis, l’attivista 39enne di Monza, detenuta da 13 mesi a Budapest con l’accusa di avere aggredito due militanti di estrema destra. Il giudice Jozsef Sòs non le ha riconosciuto gli arresti domiciliari. Pertanto l’attivista tornerà in carcere. Nel frattempo è stata diffusa in Italia una notizia seconda la quale Elly Schlein starebbe valutando l’idea di candidare con il Pd Ilaria Salis alle prossime elezioni europee.
Minacce dei neonazisti agli amici, tra cui Zerocalcare che ha dedicato a Ilaria Salis un fumetto a puntata su Internazionale. A Budapest in aula erano presenti sette parlamentari italiani: Sandra Zampa e Laura Boldrini del Pd, Nicola Fratoianni e Ilaria Cucchi di Avs, Stefania Ascari e Riccardo Ricciardi del M5s e Ivan Scalfarotto di Italia Viva. I parlamentari avevano prima incontrato all’ambasciata italiana a Budapest l’ambasciatore Manuel Jacoangeli. A Budapest anche Zerocalcare, che ha dedicato a Ilaria Salis un fumetto a puntate su Internazionale.
“Ci hanno fatto delle riprese con i telefonini, ci hanno ripreso e il nostro traduttore ci ha detto che ci stavano minacciando”, ha proseguito Losco. Del gruppo di una quindicina di persone italiane minacciate faceva parte anche Zerocalcare, oltre a esponenti di Giuristi democratici.
Intanto per problemi tecnici si sono allungati i tempi nel processo in corso e il giudice ha deciso di non ascoltare una delle vittime e i due testimoni previsti. Dunque parlerà soltanto Salis e poi sarà presa la decisione sulla richiesta dei domiciliari. La prossima udienza è stata già fissata al 24 maggio.
Il “caso delle manette”, che ha avuto un gran clamore mediatico in Italia, si ripropone. In aula sono presenti, tra gli altri, i giuristi Aurora d’Agostino e Giuseppe Romano che, prima dell’udienza istruttoria avevano sperato in una Salis “libera” da coercizioni fisiche. Un’aspettativa rafforzata – sostenevano – dalla “direttiva n. 343 del 2016 dell’Unione europea, all’art. 5 impone agli Stati membri, di adottare le misure appropriate per garantire che gli indagati e imputati non siano presentati come colpevoli, in tribunale o in pubblico, attraverso il ricorso a misure di coercizione fisica”.
Salis, in carcere da febbraio 2023, è accusata di aver aggredito, insieme ad altre persone, dei manifestanti di estrema destra tra il 9 e il 10 febbraio. La donna era insieme a esponenti di estrema sinistra. L’occasione è stata la commemorare del “Giorno dell’onore”, ovvero una ricorrenza, non ufficiale, in memoria dei soldati ungheresi e tedeschi morti negli scontri con l’Armata Rossa. Correvano gli anni 1944 e 1945 quando Budapest venne accerchiata e bombardata dall’esercito sovietico nel cosiddetto “assedio di Budapest”. In questo contesto, durante la manifestazione legata a movimenti di estrema destra, l’italiana avrebbe agito.
Il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha commentato negativamente l’ingresso in aula della Salis in manette e catene: “Mi auguro che la signora possa essere assolta, ho visto che è stata portata in aula in catene, poi tolte. Non è un bel modo, non mi pare ci sia pericolo di fuga. Detto questo eviterei di politicizzare il caso se no si rischia lo scontro. A me preoccupa la cittadina Salis – sottolinea Tajani – non mi interessa se poi vogliono candidarla ma se si deve trasformare il processo in scontro politico lo scontro politico non la favorisce”.
“Un trattamento inumano e degradante. Salis è in un carcere di massima sicurezza pur senza una condanna. Ho incontrato uno dei suoi avvocati, Gyene Balint, il cui auspicio è che a Ilaria vengano concessi gli arresti domiciliari in Italia, e in subordine in Ungheria. Le manette ai polsi, catene alle caviglie e al guinzaglio, come a gennaio.
Vergognoso” è il parere della deputata del Movimento 5 Stelle Stefania Ascari. “Fanno male, e dovrebbero indignare tutti, una donna al guinzaglio è il simbolo di un’umiliazione, di un Medioevo che ritorna” dice Alessia Morani. “Insieme a Ilaria Cucchi in tribunale per mostrare tutta la nostra vicinanza”, scrive il segretario di Sinistra italiana Fratoianni.
A chiamare in causa la premier è Matteo Renzi: “Non è accettabile che una cittadina italiana sia trattata così in Ungheria. Giorgia Meloni deve essere realmente patriota e spiegare a Viktor Orbán che o l’Ungheria rispetta la regole dello stato di diritto o nessun euro delle tasse degli italiani deve finire a Budapest come invece accade oggi (…). Presidente Meloni, si faccia sentire. Ci governano i Fratelli d’Italia o i sudditi d’Ungheria?”.