UniCredit, con un utile di 6,7 miliardi da inizio 2023, ha realizzato un risultato del terzo trimestre di parecchio sopra le stime. L’istituto bancario chiarisce anche che gli 1,1 miliardi di euro di tassa sugli extra profitti saranno messi a riserva.
“La tassa – ha spiegato l’ad Andrea Orcel (foto) – consentiva due opzioni: una era quella di pagare, l’altra di rafforzare le riserve e non pagare la tassa a meno che queste non vengano distribuite in un secondo tempo. Noi abbiamo scelto la seconda strada”.
“Si tratta di una scelta razionale, coerente con quello che abbiamo fatto trimestre dopo trimestre, anno dopo anno, distribuendo generosamente utili ma anche continuando a rafforzare il patrimonio”.
Se gli analisti indicavano 1,9 miliardi di euro il risultato per UniCredit è stato invece superiore a 2,3 miliardi. Il dato riflette una crescita costante in tutte le aree geografiche, grazie a un modello unico pan-europeo, con ricavi netti di 5,8 miliardi nel trimestre, in crescita del 23,1% anno su anno, sostenuti da un margine di interesse di 3,6 miliardi, in aumento del 45% anno su anno, principalmente per effetto dell’aumento dei tassi di interesse e della buona gestione del pass-through dei depositi.
Andrea Orcel, numero uno di Unicredit, è l’amministratore delegato più pagato in Italia. Ulftimamente è riuscito a strappare agli azionisti della banca un considerevole aumento di stipendio che l’assemblea dei soci ha approvato con il 69% dei voti. Così la busta paga del manager salirà del 30% fino a 9,75 milioni di euro. C’è da aggiungere che i consulenti della banca, Iss e Glass Lewis, avevano suggerito agli azionisti di bocciare l’aumento proposto dal consiglio di amministrazione giudicandolo “eccessivo”.