lunedì 25 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

LAMPEDUSA / Linea dura del governo sui migranti. La Francia non li accoglierà

Sugli immigrati la Francia gela le speranze dell’Italia. Parigi, infatti, non accoglierà parte dei migranti arrivati a Lampedusa. Lo ha detto il ministro dell’Interno Darmanin che sarà presto in visita a Roma.

«La Francia vuole aiutare l’Italia a controllare la sue frontiere per impedire alla gente di venire – ha detto – sarebbe un errore di giurare che i migranti, siccome arrivano in Europa, devono essere subito ripartiti in tutta Europa e in Francia, che fa ampiamente la sua parte». La replica della Lega. «Basta chiacchiere, gli italiani si aspettano e si meritano dalla Francia e dall’Europa  fatti concreti!».

Il consiglio dei ministri ha approvato la linea dura sull’immigrazione: saranno ripristinati i centri di permanenza per i rimpatri con i tempi massimi allungati del trattenimento ai fini del rimpatrio per i migranti che arrivano irregolarmente in Italia. Saranno costruiti nuovi Cpr. Alcune cifre: in Italia sono arrivati nell’anno 130mila migranti, solo negli ultimi giorni 13mila. Cifre imponenti.

Due espressioni dell’Europa sono arrivate domenica scorsa in Italia in un momento particolarmente importante per la politica, soprattutto nella Destra di governo. Ursula Von der Leyen, la presidente della Commissione Europea, con la premier Giorgia Meloni, ha visitato Lampedusa alle prese con la drammatica emergenza immigrati. Marine Le Pen, leader della destra francese è intervenuta invece, quasi in contemporanea, alla Festa della Lega sul prato di Pontida, invitata dall’amico Matteo Salvini. La Von der Layen ha annunciato un piano in dieci punti per fronteggiare l’emergenza immigrati.

Foto: il cimitero dei barchini affondati a Lampedusa.

 

URSULA E GIORGIA A LAMPEDUSA

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen durante visita a Lampedusa hanno fatto tappa al molo Favaloro. Le due leader si sono fermate alcuni minuti davanti al  “cimitero di barchini”, le piccole imbarcazioni usate dai migranti che poi vengono abbandonate, a decine, davanti alla battigia. Subito dopo, Meloni e Von der Leyen hanno tenuto una conferenza stampa.

“Siamo di fronte a portata tale di flussi migratori i numeri di questo fenomeno travolgeranno prima gli Stati di frontiera e poi tutti gli altri. Il problema coinvolge tutti e da tutti va affrontato e la presenza della Von der Leyen credo dia questo segnale di consapevolezza” ha detto la Meloni.

La premier ha anche dettato la ricetta contro l’immigrazione:”Contrasto delle partenze, lotta più incisiva contro i trafficanti di esseri umani, quote di immigrazione legale concordate soprattutto coi Paesi che collaborano al contrasto dell’immigrazione illegale, strumenti più efficaci di rimpatrio messi in campo dall’Ue e non dai singoli Stati. A questo punto – ha sottolineato -è necessario anche un coinvolgimento delle Nazioni Unite”.

L’Ue deve potenziare i percorsi legali e corridoi umanitari per i migranti in modo da scoraggiare quella irregolare – ha detto invece la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen – gli scafisti sono persone senza scrupoli che guadagnano miliardi e miliardi mettendo le persone sulle imbarcazioni con le bugie: li mettono a rischio solo per guadagnare soldi ma bisogna spiegare nei Paesi di origine che se si scelgono i trafficanti si perdono i soldi”.

Ursula ha presentato anche un piano di azione in dieci punti per sostenere l’Italia nell’affrontare l’emergenza dei migranti, anticipando fra l’altro una missione della vicepresidente Schinas nei Paesi di provenienza dei migranti, nel quadro dello sforzo, definito dal terzo punto del piano, di operare per il veloce ritorno dei migranti che non hanno diritto all’asilo nei loro Paesi. La missione della Schinas avrà come obiettivo quello di parlare con i rappresentanti dei Paesi di origine dei flussi migratori per assicurare la loro cooperazione.

MARINE LE PEN  E MATTEO

Foto dall’AdnKronos

A Pontida, Bergamo, è stato il giorno del tradizionale raduno della Lega. Ospite d’onore, l’ex presidente del partito di Destra Rassemblement National, Marine Le Pen, candidata alle ultime tre elezioni presidenziali d’Oltralpe. Accolta nel retropalco dal segretario Matteo Salvini  è salita sul palco insieme a Salvini: “È un’alleata ma soprattutto un’ amica nei momenti di vittoria e difficoltà, e non abbiamo mai cambiato opinione”, ha detto il leaer leghista.

“Sono contenta di incontrare Salvini, che avete la fortuna di avere come leader e io come amico – ha detto Le Pen – Sono felice di essere a Pontida, un luogo così simbolico, simbolo della resistenza alle influenze esterne. E credo che il parallelo con quello che vedremo in Europa non sia esagerato. Voi in Italia e noi in Francia siamo impegnati nella stessa lotta, la lotta per le libertà, per la patria, io so quanto ci teniate alle vostre libertà”.

“Noi difendiamo i nostri porti, come così brillantemente ha fatto Matteo con così tanto coraggio e combattività quando aveva il potere di farlo. Allora l’Europa intera guardava all’Italia con ammirazione e noi come alleati eravamo orgogliosi di Salvini e della Lega. Aspettiamo che quel momento ritorni”. Mentre parlava, la folla scandiva il coro “Le-Pen, Le-Pen”.

Il segretario, dopo aver sottolineato che “l’anima della Lega è su questo prato” ha ricordato Roberto Maroni, “un grande leghista” e Berlusconi, “un amico”. Al fondatore Bossi ha mandato “con 2 giorni di anticipo” gli auguri di compleanno: “L’unico e irripetibile Umberto Bossi, se non avesse cominciato lui, non saremmo qua”. Ha poi assicurato che “la Lega si fa garante che questo governo durerà per tutti i 5 anni, non un minuto di meno, oggi qua e Giorgia a Lampedusa sono la sintesi di uno stesso obiettivo e destino comune. Non riusciranno a dividerci, abbiamo culture e senso di militanza diverso ma il centrodestra unito vince”.

“Sull’immigrazione – ha proseguito – ho fatto e farò, e tutti insieme faremo, tutto quello che è democraticamente permesso per bloccare un’invasione che rischia di essere disastrosa”. Ha poi difeso “la tassa sugli extraprofitti miliardiari delle banche” che “per la Lega è una priorità”. Guardando alle Europee, ha ribadito che “se dobbiamo scegliere tra Macron e Le Pen non ho nessun dubbio: tutta la vita con Marine Le Pen”.

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