sabato 12 Aprile 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

VERONA / Al Vinitaly due novità: il NoLo (alcol ridotto o nullo) e i vini in anfore

Al via Vinitaly, la 57esima edizione del Salone internazionale del vino made in Italy che chiuderà il 9 aprile. Presenti in Fiera a Verona quattromila aziende, distribuite in 18 padiglioni. Ci saranno 1.200 top buyers provenienti da 71 Paesi del mondo con migliaia di operatori dall’Italia e da 140 nazioni estere.
Mai come quest’anno il Salone rappresenta punto di riferimento e termometro del vino italiano. Con incontri e confronti sul futuro di un settore particolarmente colpito dai dazi voluti dagli Stati Uniti di Trump. Negli incontri istituzionali si parlerà naturalmente delle sfide da affrontare in un momento tanto critico, con approfondimenti sui temi dell’economia, a partire dal primo giorno di manifestazione.

Le novità nell’edizione numero 57 saranno l’enoturismo, e i NoLo, Anphora e Raw Wine.

I vini NoLo (tutte quelle etichette che hanno un contenuto alcolico ridotto o nullo) entrano per la prima volta nel programma della rassegna. Ci saranno poi iRAW Wine ( naturali, biologici, prodotti da comunità che coltivano, producono, vendono e bevono vini puliti) e i vini di Amphora Revolution (quei vini in anfora, ovvero vini che maturano in contenitori di terracotta anziché in botti di legno o acciaio). Tra le novità, anche l’enoturismo, con il numero zero di Vinitaly Tourism. Un decalogo per bere meglio”, a cura delle Donne della Birra, è in programma domani, martedì 8 aprile, ore 14.30.

Preoccupati ma fiduciosi dopo i nuovi dazi, i produttori del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Docg. Nel 2024 hanno esportato il 42% di 90 milioni di bottiglie, ma solo il 5% ha raggiunto gli Stati Uniti. Lì una loro bottiglia viene venduta tra i 22 e i 33 dollari (prodotto per la fascia medio alta di clienti). Ora aumenterà’ di 4 o 5  dollari.

Oltre all’America, si guarda da tempo verso altre frontiere. E poi c’è da recuperare il mercato inglese che, dopo la Brexit, ha registrato la perdita di un milione di bottiglie. Intanto il Consorzio sta scoprendo una rete europea di enoteche specializzate nel Conegliano Valdobbiadene. Si trovano a Parigi, Zurigo,Vienna, Londra e Cracovia. Un invito a continuare  la promozione di questo prodotto nel mondo.

Timore per i dazi anche in Valpolicella le bottiglie di vino sono ancora nelle cantine delle aziende, i compratori d’oltreoceano sono in attesa di capire se ci saranno o meno i dazi del 200% . Se dovessero essere confermati i dazi nel veronese andrebbero a colpire soprattutto il Valpolicella Classico e Superiore, l’amarone e il il Ripasso. L’ export vinicolo di tutto il Veneto, raggiunge i 2,8 miliardi di euro, gli Stati Uniti rappresentano il 20% del totale con una cifra che raggiunge quasi 600 milioni di euro. (In collaborazione con Agenzia Dire – www.dire.it)

 

 

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